"Oh Guido, sono rovinata, Ibrid Pit mi aspetta e io non ho la
patente!"
"Bisogna fare qualcosa. Mi concentro, mi concerto, sento il cervello che bolle, bolle, bolle e ribolle, bolle e ribolle!" "Butta la pasta." "Che battuta banale." "In che senso?" "Hai il cervello che bolle, butta la pasta: è scontata." "Appunto, se è scontata conviene, perché è in offerta. Non vorrai buttare il riso, con quello che costa!?" "Basta coi menù de La Cuoca Perfetta! Ti aspettano, devi prendere subito la patente, ma prima è meglio se c’esercitiamo, per non fare brutte figure. Io sono l’istruttore. Capito?" "L'istruttore meno istruito della città." "Ritira l'insinuazione." "Va bene, ritiro istruttore e città, sei il più ignorante del condominio." "Smettila, allora... tu suonavi il campanello... dilin dilon..." "Chi è? Non ci siamo, ripassi quando torniamo." "Cosa dici? Ti ho solo fatto vedere come farti aprire la porta della scuola guida." "Ah sì? Allora rifo. Dilon dilin…" "Noo, dilin dilon, dilin dilon! Perché hai detto dilon dilin?!" "Il mio campanello è gay." "Cioè?" "Invertito." "Ah, scusa scusa. Vai avanti..." "Buon giorno, vorrei la patente. "Si accomodi, lei vuole imparare a guidare la macchina." "No." "Come no?!" "Io voglio la patente per l’astronave." "Macchina, astronave... non sottilizziamo. Bene, sul questionario d’ammissione scrivo astronave. Si sieda. Astronave… a benzina o ad energia atomica?" "A benzina, gasolio, elio, petrolio, inchiostro, vapore, atomica, eolica! Voglio tutte le patenti, capito!" "Va bene, ma non si alteri." "Tutte quanto costano? " "Vediamo… 2 € e 50 per 207… il 2 nel 2 ci sta… proprio bene, poi tolgo la virgola… no no no, la metto… al fondo… dopo i decimetri, faccio un’espressione e… "Fai un’impressione… altro che espressione, anche te sei confuso in scienze esatte." "No no, faccio a mente... esattamente tre milioni e pussa di euri di Arret!" "Cosa cosa?! Ma è troppo, troppissimo, tropperrimo!" "Però nel prezzo è compresa la degenza in ospedale, in caso di crash-bamg-boom!" "Conveniente. Alternativa?" "Il funerale." "Con il furgone?" "No, trattandosi di volo, con l'aereo." "Prima classe." "Non esageriamo, elica, super leggero… o Alitalia, classe economica." "Meglio super leggero, è più confortevole e puntuale. Va bene, le prendo tutte." "Useremo un metodo d’avanguardia, il sistema fanta-sedia-modernissimo-tecnologico." Prende due sedie impagliate e le mette l’una accanto all’altra. Siede su quella di sinistra e indica l’altra a Monica: "Si metta al posto di comando." "Veramente moderne. Di queste astronavi a casa ne abbiamo sei." "Saranno delle pessime imitazioni. Stia zitta, vuole o non vuole imparare?!" "Sì, ma sono già capace di star seduta su un’astronave così." "Di che tipo?" "Orion 5 Super Voom!!" "Lo sapevo, signorina Monica, è un modello superato. Questa, cara mia, è una Speed Star Mega Valvolare, con castrapacchi e sgnonfi!" "Castrapacchi e Sgnonfi?" "Sissignora! Mima l’atto di svitare due elementi meccanici. "Ecco: castrapacchi e sgnonfi. Osservi la perfezione, la tecnologia di questo strumento per la deossidazione protonica!…" "Sgnonfo?" "Ignorante! Non vede che è un Castrapacco?!" "Mi scusi scusissimi… Castrapacco." "Ed ecco la meraviglia delle tecnologie interstellari. L’elemento di dissuasione antimaterica, per la regolazione del trebbio galattico in prossimità delle super nove!" "Sgnonfo!" "No, castrapacco anche questo… mi spiace, gli sgnonfi li abbiamo finiti." "Che peccato." "Eh sì, con quello che costano. Va beh, iniziamo. Metta in moto." "Come?" "Giri la chiavetta nel cruscotto, no?! Ecco, così, brava. Adesso ingrani la prima, molli piano la frizione e decolliamo. Brava" "Oh che bello, facile facilissimo. Sono una grande principessa, solco gli spazi interstellari, guido, vado, torno, viaggio, atterro, decollo, sono un mito, un falco, un dio!" "Esagerata. Cosa succede? L'astronave sta rallentando! Sarà la solita candela difettosa. E se fosse invece la batteria, lei cosa farebbe?" "Rotta la batteria? Niente paura, becco il basso e vado di concerto per il mio pubblico!" Si alza e mima un musicista in azione, esagerandone le movenze. "Monica, si sieda, lei è stregata dal reggae?!" "No, sono rapita dagli alieni." "Volevo ben dire. Riprendiamo. Ci siamo fermati in avaria, al largo della costellazione di Cassiopea." "Cassio! Pea?" "Ci guardiamo attorno... ma non c’è nessuno, neanche un suddito di Naparasta che possa darci una spinta per raggiungere Cassiopea." "Ri-cassio… pea. Nemmeno una spinta lenta, lenta, tipo spinta-rella, rella?" "Niente." "E allora dillo che vuoi complicarti la vita!" "Siamo in panne, lei cosa farebbe qui, in mezzo al cosmo, per tornare a casa?" "Prenderei il tram." "Ma cosa dice?! Non si può, l’ultima corsa era all’una e adesso sono le due e due." "Il taxi?" "C’è sciopero." "In questi casi… in questi casi… è proprio una sfiga nera!" "In questi casi, cara signorina, si scende dall’astronave, si apre il cofano davanti e dallo stesso si estrae la manovella spaziale, che c’è sempre, anche sui mezzi più moderni… poi la s’infila nell’apposita feritoia inferiore. Tenga il piede leggermente appoggiato all’acceleratore…" Monica fa un cenno esagerato con la testa, sorridendo come un ebete, poi si sforza enormemente gonfiando tutto il viso. "Cosa fa, strabuzza gli occhi? Perché si sforza tanto?" "Ci sarebbe la frizione da imburrare è dura come la polenta di Carrara." "Le ho detto di pigiare l’acceleratore, non la frizione!" "Va bene, ma non gridi così che mi metto a piangere. Sono pronta." "Via !" Fa finta di girare la manovella. "Via! Via!" Guido imita il motore che non si avvia: "Puff-puff-click-sgnak… puf,puf…" Affaticato, sbuffa e ripete l’operazione: "Vai! Adesso!" "Istruttore, si riposi un attimo. Io avrei un sistema infallibile…" "E che cosa aspetta? Lo usi!" Monica giunge le mani in segno di preghiera: "O Grande Re Galattico, Imperatore d’ogni stella, fai che parta a manovella!" Imita il motore, che finalmente si avvia. "Era ora!" Apre lo sportello e sale sull’astronave dalla parte dove è seduta Monica, spingendola in là: "Si sposti, inetta, guido io!" "Lei, istruttore Peyron, è una brutto bruto, cattivissimo, non si tratta così una rapita." Guido guida impassibile. "Ah, come piloto bene. Cambio benissimo: prima, terza, quinta, settima, ottava, nona, tà-tà-tà-tà!!" “Ehi, Beethoven, mi sta stroncando la colonna vertebrale! Vuole profanarmi l’osso sacro! Infili la ridotta!” "Esagerata!" "Questo tratto di spazio è tutto da asfaltare." "Non si lamenti sempre, e faccia attenzione. Dobbiamo svoltare la prima a destra…" La ragazza stende il braccio, come se lo mettesse fuori del finestrino: "Uuuh, svoltiamo! "Tiri dentro quel braccio incosciente, che se passa una cometa glielo tronca di netto!" "Ma l’ha detto lei che dobbiamo svoltare…" "Sì, ma abbiamo le frecce." "Che bello! Frecce, arco, indiani… gli indiani? Guardi nello specchietto retrovisore, oh mio istruttore!” "Gli indiani spaziali, maledizione! Ci attaccano, vogliono sorpassarci da destra!" "E’ un imboscata!!” “Monica, prenda il fucile laser sotto il sedile! Spari, ragazza abietta, prima che ci buttino fuori strada!" "Bastardi, non ci avrete!" Mima una sparatoria. "Pam, pam, pam! Maledetti musi rossi!" "Monica, ci difenderemo senza alcuna riserva." "Guido, rallentiamo, si è accesa la spia della riserva." "Ci fermiamo, porca mucca, ci vorrebbe Kevin Kostner!" Crollano dalle sedie, rovinando a terra. "Guido, sei un disastro, meno male che la patente avrei dovuto prenderla io." "Come autista spaziale non sono tanto credibile, ma tu lo sei ancora meno come principessa. La smetti adesso di fare la pazza?" "Forse, se riesci a spiegami una cosa…" "Dimmi." "Nel motore dell’astronave ci sono le candele, no?" "Sì." "E c’è anche il ventilatore di raffreddamento?" "Già." "Allora, come fa il ventilatore, quando gira, a non spegnere le candele?" |
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